Come ogni anno, l'ultima domenica di luglio si celebra una messa al monte Motta dedicata al Sacro Cuore di Gesù.
Per chi lo vorrà ci sarà la possibilità di arrivare in cima al monte Motte utilizzando gli impianti di risalita: funivia + seggiovia.
La messa verrà celebrata alle ore 11.00.
Il voto e la posa della statua
La posa della statua del Sacro Cuore al Monte Motta trae le sue origini nel lontano 1959.
E’ in quell’anno che i fratelli Vetti (Secondo, Costantino e Fiorentina) di Ganda (Lanzada)
decidono di dimostrare la loro riconoscenza al Signore per una grazia ricevuta.
La madre Candida era gravemente malata ed il figlio Secondo esprime un voto: se un
sacerdote fosse arrivato in tempo per poter dare alla madre morente il Sacramento
dell’estrema unzione avrebbe fatto un gesto di riconoscenza al Signore.
Così avvenne.
La madre oltre a ricevere il S. Sacramento, guarisce e vive in salute ancora per molti anni e
così per far fede al proprio voto i tre fratelli decidono di erigere una statua del Sacro Cuore di
Gesù.
La scelta di dove posizionarla cade sul Monte Motta (2335 m), baricentro della Valmalenco
da dove si può avere una visuale completa di tutta la Valle.
In quel periodo portare una statua di bronzo delle dimensioni di una persona fin lassù non era
certo impresa da poco. Gli impianti sciistici che attualmente raggiungono la cima erano
ancora assenti e l’unica mulattiera arrivava fino all’alpeggio dei Barchi (1600 m).
Arrivati fino a S. Giuseppe con un camioncino si è dovuto procedere con un apposito carretto
trainato a mano fino all’alpeggio dei Barchi per poi proseguire con la statua in spalla
attraverso il lago Palù e poi più su fino alla cima.
L’iniziativa ha coinvolto amici e conoscenti dei fratelli Vetti e numerosi furono i volontari
che si prestarono al trasporto ed alla sistemazione della statua.
Infatti, oltre alla statua si è dovuto portare in cima al monte anche il materiale necessario per
erigere il monumento dove posizionare la statua stessa.
Finalmente il 26 luglio 1959 tutto è pronto.
Don Luigi Morcelli, allora parroco di Lanzada, benedice e celebra, alla presenza di numerosi
fedeli della valle, la 1° Santa Messa ai piedi della statua del Sacro Cuore.
A testimonianza dell’evento i familiari custodiscono copia di un “taccuino” firmato e
commentato dai partecipanti. L’originale è tutt’ora inserito nel basamento.
Sempre nel basamento è posizionata una targa in bronzo recante la seguente semplice preghiera:
Sacro Cuore di Gesù
dalla cima di questo monte
gli abitanti della valle benedici tu
Questa valle da frane, valanghe
ed alluvioni proteggi tu
Benedici e proteggi il pellegrino
che per adorarti arriva fin quassù
Benedici il mandriano
che pascola su questi monti il suo bestiame
da vicino e da lontano
Benedici il contadino
che con la sua fatica
al tuo cuoreè sempre vicino
Benedici il boscaiolo, il cavatore, il minatore
benedici l'alpinista e lo sciatore
Sii tu la salvezza del moribondo
ed il sollievo dell'infermo
Oh Sacro Cuore benedici e proteggi
chi in questa valle nasce e chi muore!